Nell’ambito del DPCM 05/20 (“Decreto Rilancio”) sono stati introdotti nuovi bonus, costituiti da una serie di detrazioni fiscali, al fine di incentivare lavori di ristrutturazione e riqualificazione sismica ed energetica degli edifici. Sommati ai precedenti già esistenti, vanno a costituire i cosiddetti “Bonus Casa”. Le opzioni alternative per l’ottenimento delle detrazioni sono sconto in fattura e cessione del credito: ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio, per tali spese si potrà richiedere dunque uno sconto in fattura al fornitore o, in alternativa, cedere il credito equivalente alla detrazione fiscale a terzi (banche incluse).
Analizziamo nello specifico i diversi bonus in vigore, per i quali abbiamo anche realizzato un poster che li sintetizza tutti:
EcoBonus
Consiste in una detrazione, ripartita in 10 anni, del 65%, 70%, o 75% della spesa, per lavori di riqualificazione energetica. L’aliquota del 65% si applica ad interventi come la coibentazione dell’involucro opaco, l’installazione di pompe di calore, collettori solari per la produzione di acqua calda o generatori ibridi, con un tetto di spesa massimo pari a 60.000 euro; quelle del 70% e 75% invece valgono per gli interventi in condominio per le spese sostenute dal 1°gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 con il limite di spesa di 30.000 euro per ogni unità immobiliare. Le tipologie di immobili interessati sono le singole unità abitative, gli istituti autonomi per le case popolari e le unità immobiliari ad uso produttivo.
SuperEcoBonus
Introdotto con il DPCM 05/20 (“Decreto Rilancio”), consiste in una detrazione fiscale del 110%, che riguarda gli interventi che riducono l’impatto ambientale degli edifici, producono un risparmio energetico e proteggono dai rischi sismici. Il provvedimento è valido per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, con un tetto massimo di 60.000 euro; ai fini dell’ottenimento del bonus, la condizione necessaria è quella di ottenere un miglioramento di due classi energetiche dell’edificio o comunque il raggiungimento di quella più alta. Le detrazioni si potranno scontare nei successivi 5 anni, sempre che non si preferisca scegliere le altre opzioni dello sconto in fattura o della cessione del credito. Nelle tipologie di immobili interessati non rientrano le unità produttive.
Bonus ristrutturazione
Introdotto dall’articolo 121 del Decreto Rilancio, rappresenta la detrazione dall’Irpef del 50% di quanto speso per i lavori di ristrutturazione effettuati sull’abitazione, fino ad un tetto massimo di 96.000 euro (detrazione dunque di 48.000 euro) da ripartire in 10 quote annuali; nel bonus sono compresi tutti gli interventi di manutenzione straordinaria di edifici singoli (ma è stato esteso anche agli interventi di manutenzione ordinaria realizzabili all’interno di un contesto condominiale), restauro e messa in sicurezza dell’immobile, il quale deve essere esistente con destinazione d’uso residenziale.
SismaBonus
Consiste in una detrazione fiscale variabile in funzione del risultato ottenuto con l’esecuzione dei lavori, della zona sismica in cui si trova l’immobile e della tipologia di edificio. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 spetta una detrazione del 50% che deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo. Questa va calcolata su un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione può però aumentare: quando, grazie all’intervento, si ha una riduzione di una classe di rischio sismico, la detrazione passa al 70%, riducendo invece di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%. Il limite massimo di spesa consentito passa a 136.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
SupersSismaBonus
Introdotto con il Decreto Rilancio, consiste nella detrazione Irpef del 110% per i lavori edilizi finalizzati all’adozione di misure antisismiche. La spesa, anche in questo caso, potrà essere rimborsata come sconto in fattura, con cinque quote annuali di pari importo, oppure tramite cessione del credito ad un’impresa di assicurazione. L’obiettivo è quello di consentire adeguamenti sismici a costo zero.
Eco + SismaBonus
È possibile ricevere detrazioni anche in funzione di interventi combinati (energetici e sismici) sull’edificio. L’Agenzia delle Entrate comunica che la detrazione per le spese sostenute per realizzare interventi antisismici e di riqualificazione energetica sulle parti comuni degli edifici, in zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, è dell’80% in caso di passaggio ad una classe di rischio inferiore o dell’85% nel caso in cui gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio inferiori. L’ammontare massimo della spesa è di 136.000 euro moltiplicato per ciascuna delle unità immobiliare costituenti l’edificio oggetto di ristrutturazione.
Bonus facciate
È una detrazione del 90%, ripartita in 10 anni e valido fino a fine 2020, per chi effettua lavori di rifacimento facciate delle proprie abitazioni; non presenta limiti di spesa. Gli interventi rientranti nel bonus sono: pulitura, intonacatura e tinteggiatura esterna della facciata, rifacimento di ringhiere, grondaie o comunque in generale tutti gli interventi sulle strutture opache verticali della facciata.
Bonus verde
Introdotto con la Legge di Bilancio 2019 e confermato per il 2020 grazie alla conversione in legge del “Decreto Milleproroghe”, consiste in una detrazione Irpef del 36% per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti (giardini, recinzioni, terrazzi, impianti di irrigazione), fino ad un tetto massimo di 5.000 euro in 10 quote annuali di pari importo; in altre parole, la detrazione massima ottenibile è pari a 1.800 euro. È l’unico bonus appartenente alla famiglia dei “Bonus Casa” a non godere della possibilità dello sconto in fattura o cessione del credito.
Durante il SED 2022 in programma a Caserta dal 5 al 7 Maggio 2022 ci sarà occasione di approfondire tutti questi strumenti anche alla luce di casi applicativi e “best practice”.
Scarica il poster che riassume tutti gli incentivi previsti.