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Materiali e soluzioni innovative

La sfida della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare nella filiera edile

13 Settembre 2022

L’espressione “economia circolare” è un’espressione che negli ultimi anni ha assunto sempre più spazio nel dibattito economico e sociale. Si tratta di un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di 2 tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere ri-valorizzati senza entrare nella biosfera.

Come si può facilmente dedurre il concetto di economia circolare riguarda anche il settore dell’edilizia e delle costruzioni. Si pensi che secondo i dati diffusi da ISPRA e riportati nella “Strategia Nazionale per l’Economia Circolare“, nel 2019 sono stati prodotti circa 52,1 milioni di tonnellate di rifiuti a seguito di costruzione e demolizione, +13,6% rispetto al 2018, corrispondente a oltre 6,2 milioni di tonnellate.

L’economia circolare è dunque una sfida epocale che punta all’eco-progettazione di prodotti durevoli e riparabili per prevenire la produzione di rifiuti e massimizzarne il recupero, il riutilizzo e il riciclo per la creazione di nuove “supply chains”.

Per affrontare questo delicato tema, a giugno il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato il documento “Strategia Nazionale per l’Economia Circolare” nel quale sono definiti gli elementi cardine su cui il Ministero agirà per il traghettamento nazionale verso l’economia circolare. Gli aspetti della strategia riguardano i seguenti temi:

  • Criteri Ambientali Minimi (CAM)
  • Cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste)
  • Responsabilità estesa del produttore
  • Pratiche di condivisione (es: sharing economy)
  • Prodotto come servizio (product-as-a-service)

Nel dettaglio, il Ministero della Transizione Ecologica propone 5 modelli di business capaci di condurre a un sistema produttivo coerente con le finalità dell’economia circolare:

  1. Filiera circolare “fin dall’inizio” (ecodesign fin dalle prime fasi di progettazione del prodotto).
  2. Recupero e riciclo (fabbricare materia prima seconda e altre strategie “near zero waste”)
  3. Estensione della vita del prodotto (durabilità del prodotto, lavorando su economie di servizi e non di consumo di beni -> product-as-a-service)
  4. Piattaforma di condivisione (usare cosa serve e quando serve)
  5. Prodotto come servizio (che si lega indissolubilmente alla durabilità dei beni sopra).

Di questo tema si parlerà ampiamente durante la prossima edizione del SED, in programma a Caserta dall’11 al 13 maggio 2023.

SED 2024: COSTRUIRE IL CAMBIAMENTO