Dopo circa sette anni ci stiamo avvicinando alla pubblicazione della nuova versione del Codice degli Appalti all’interno del quale continua ad esserci una sezione dedicata al BIM e alla digitalizzazione.
Il BIM entrò per la prima volta nella normativa italiana il 18 aprile 2016 nella prima versione del Nuovo Codice degli Appalti Pubblici attraverso l’articolo 23 comma h, parafrasando e sintetizzando con le seguenti parole: “metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture”.
Da quel momento in poi i passi sono stati tanti e siamo arrivati molto lontano. Sono nati i primi BIM Manager certificati in Italia, per poi giungere ai primi capitolati speciali BIM delle principali stazioni appaltanti e a un susseguirsi di gare e premi BIM. Eppure, nonostante la crescita costante della digitalizzazione nell’edilizia e la sua inequivocabile efficacia, la strada verso una piena conoscenza da parte di tutti coloro che lavorano nel settore edilizio sembra ancora lunga. Sono infatti tantissime, migliaia, le stazioni appaltanti della Pubblica Amministrazione ignare di questi nuovi e rivoluzionari processi.
Il nuovo Decreto BIM pubblicato il 03/08/2021 (Decreto n. 312) mostra come la digitalizzazione e il BIM abbiano guadagnato più spazio e, dunque, più valore e interesse per la sua diffusione, individuando 3 finalità:
- permettere l’attuazione all’articolo 48, c. 6, del Decreto Legge n. 77/2021 (cd. Semplificazioni 2021), che prevede l’individuazione di regole e specifiche tecniche per l’utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici (BIM) di cui all’articolo 23, c. 1, lett. h), del D.Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti Pubblici), in coordinamento con il precedente DM 560/2017;
- introdurre ulteriori modifiche al DM 560/2017 con l’obiettivo di assicurare la piena operatività del sistema tramite l’uso di metodi e strumenti elettronici;
- individuare i criteri premiali per l’uso del BIM. Le stazioni appaltanti potranno introdurli nell’ambito dei criteri di aggiudicazione in attuazione del citato articolo 48, c. 6, del DL Semplificazioni 2021.
Nella nuova bozza del Nuovo Codice degli Appalti Pubblici che verrà approvata il 31 marzo, diviene fondamentale e viene arricchita la formula al comma 2 dell’allegato l.9 sulla formazione del personale prima di iniziare a fare gare BIM: “Le stazioni appaltanti, prima di adottare i processi relativi alla gestione informativa digitale delle costruzioni per i singoli procedimenti, indipendentemente dalla fase progettuale e dal relativo valore delle opere, provvedono necessariamente a: a) definire ed attuare un piano di formazione specifica del personale, …”
Inoltre, prevederà che ogni stazione appaltante possegga un proprio ACDat (Ambiente di Condivisione Dati), un CDE Manager e almeno un BIM Manager. Ovviamente, diviene fondamentale la gestione e la conservazione digitale di dati e documenti.
I temi di digitalizzazione e BIM saranno ampiamente affrontati alla prossima edizione del SED, in programma a Caserta dall’11 al 13 maggio 2023.