Il tema legato all’edilizia residenziale pubblica in Italia è sempre stato un tema critico. In Italia oltre il 70% delle prime case sono di proprietà e lo Stato in questi anni ha investito nella realizzazione di residenze sociali il 0,1% del PIL nazionale, contro una media europea del 3,5%.
Il PNNR rappresenta una concreta opportunità anche per il tema legato alle residenze pubbliche. Nel dettaglio 2,8 miliardi sono destinati al finanziamento del programma PINQuA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (MIT).
Il PINQuA con 263 proposte e 8 progetti pilota ha il macro obiettivo di incentivare la qualità dell’abitare nei territori più marginali dell’intera penisola. L’obiettivo è dunque ridurre il più possibile il disagio abitativo attraverso l’aumento delle residenze pubbliche, la rigenerazione del tessuto socioeconomico dei centri, la riqualificazione dei centri storici, attraverso il recupero di immobili da destinare a residenza o tramite il risanamento di aree e il miglioramento di spazi e luoghi che risultano degradati.
“Le persone sono al centro del PNRR e il finanziamento di questi progetti segna un punto di svolta nelle politiche per la rigenerazione urbana su tutto il territorio nazionale, al fine di migliorare in modo significativo il benessere e l’inclusione sociale”, ha commentato il Ministro Giovannini. “Le risorse del Piano consentono di rigenerare, attraverso progetti di qualità, il tessuto urbano in un’ottica di sostenibilità non solo economica e sociale, ma anche ambientale, evitando ulteriore consumo di suolo nel rispetto del principio europeo del Do not significant harm. Proprio per le ricadute positive di questi progetti sulle comunità e sui territori – aggiunge il Ministro – auspichiamo che le Regioni e le altre amministrazioni locali riescano a trovare fondi aggiuntivi per realizzare quegli interventi che, pur avendo superato positivamente la valutazione di merito, non hanno un’adeguata copertura finanziaria”.
Come tutti i progetti che beneficiano dei finanziamenti del PNNR, anche questi interventi dovranno essere realizzati entro il 31 marzo. Come da indicazione iniziale, il 40% dei fondi è stato destinato al sud Italia.
Tra i progetti pilota, è presente la riorganizzazione dell’area della stazione ferroviaria di Bari con l’obiettivo di creare un collegamento tra il centro storico e l’area urbana moderna. Tra i progetti pilota vi è anche quello per Messina, volto al risanamento di aree periferiche attraverso la demolizione di vecchie abitazioni e la riqualificazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, il recupero e la rigenerazione di spazi e immobili.
A Lamezia, in Calabria, il progetto punta a contrastare il fenomeno dello spopolamento di alcuni quartieri recuperando abitazioni da mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà e migliorando la fruibilità di spazi e servizi sociali.
A Milano il progetto prevede interventi di riqualificazione e riorganizzazione dell’edilizia residenziale sociale e di rigenerazione del tessuto abitativo di quartieri periferici dove più marcato è il disagio socioeconomico.
Nelle Marche il progetto coinvolge il centro storico di Ascoli Piceno, con l’obiettivo di ridurre il disagio abitativo adottando una strategia integrata per migliorare la qualità dell’abitare e l’inclusione sociale.
In Molise sono previsti interventi per la funzionalità e la rigenerazione di aree degradate che insistono soprattutto a Campobasso e in provincia, con il potenziamento di infrastrutture e servizi di prossimità e la creazione di punti di aggregazione per favorire l’integrazione di gruppi sociali.
Durante il SED, Salone dell’Edilizia Digitale in programma a Caserta dal 5 al 7 Maggio 2022 ci sarà modo, attraverso convegni e seminari, di approfondire molte delle tematiche connesse al PNNR e al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare.