Da alcuni giorni sono emersi nuovi probabili arrangiamenti politici in materia di norme da parte di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli D’Italia. La probabile futura premier si è già pronunciata per il riordino dei bonus edilizi, le agevolazioni fiscali per la casa, una riduzione dell’aliquota di detrazione e ovviamente tra le novità è inclusa la modifica al Superbonus 110%.
Chiamato anche il Decreto Rilancio, lo scopo del Superbonus 110% è quello di garantire una detrazione del 110% per coloro che eseguono lavori di ristrutturazione, una detrazione che sarà concessa anche per i costi di progettazione, di smaltimento, per gli onorari dei professionisti e le perizie. Le spese di ristrutturazione sono relative sia agli interventi di efficienza energetica che portano inevitabilmente a interventi di demolizione e ricostruzione, sia lavori per misure antisismiche sugli edifici.
Le fonti interne al partito di Fratelli d’Italia stanno riportando le possibili proposte in merito ai bonus edilizi argomento citato anche nel programma elettorale, e uno dei protagonisti di queste proposte è il Superbonus 110. Secondo le fonti si sta valutando una riduzione della detrazione verso una formula più contenuta, ovvero una detrazione garantita del 60-70%, garanzia che può valere a lungo termine oppure variare in base al reddito del beneficiario e all’immobile che è soggetto ai lavori. Se l’immobile in questione è la prima casa (non di lusso) la detrazione sarà più alta, se è la seconda casa sarà più bassa.
Tra gli obiettivi di Giorgia Meloni c’è sempre stato quello di rivedere il Superbonus dichiarando: “Nasceva da un obiettivo nobile. Ma la norma, come spesso accade, era scritta male e applicata peggio”, e prosegue “riordinando l’intero sistema delle agevolazioni edilizie e dal mio punto di vista uniformando l’entità dei bonus che non dovrebbero mai superare l’80% del costo sostenuto. Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme e con controlli adeguati. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%, cioè accompagnare alla scadenza della norma secondo il principio del legittimo affidamento, per cui a chi ha iniziato i lavori non puoi modificare le norme”.
Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e tutta la filiera industriale è in corso d’opera per un procedimento che chiarisca in modo concreto la proposta dei bonus. Avendo il Superbonus la data di scadenza nel 2023 Ance chiede:
- Una proroga di sei mesi in modo tale da recuperare il tempo perso a causa dei continui cambiamenti sulla cessione dei crediti;
- Una modulazione strutturale dei bonus edilizi ed eventuali altre forme di sostegno.
Di questo tema si parlerà ampiamente durante la prossima edizione del SED, in programma a Caserta dall’11 al 13 maggio 2023.