Chiudi il video
Edilizia & Sud

Edilizia: è possibile uscire dalla crisi? Cosa aspettarsi dal 2020

12 Marzo 2020
Edilizia SED

Alcuni dati segnano un incremento del settore edile nell’anno 2019

La crisi che ha colpito il nostro Paese più di dieci anni fa continua a farsi sentire, ancora oggi, in diversi settori economico-produttivi italiani. Tra questi non manca il settore edile il quale si trova attualmente a dover far fronte ad una situazione difficile: dal 2008 al 2016 si è registrato un calo del numero delle imprese di circa 125.000 unità e una diminuzione delle persone impiegate nel settore di circa 700.000 unità. Pare, inoltre, che il settore faccia fatica a riprendersi. Le cause che contribuiscono maggiormente a frenare la sua ripresa sono: il blocco del credito alle imprese; la diminuzione dell’investimento per la creazione di opere pubbliche e la lentezza dei processi burocratici.

Edilizia: alcuni dati

Tuttavia, alcuni dati più recenti fanno sperare in una ripresa della filiera edile. Secondo Movimprese, nel secondo trimestre 2019 si è assistito ad un lieve aumento (0,4%) delle imprese attive nel comparto delle costruzioni, le quali hanno raggiunto il numero di 736.883.

Nonostante la crisi, il settore delle costruzioni offre oggi un contributo rilevante al PIL italiano (8%).

I dati offerti dall’ANCE – Associazione nazionale costruttori edili – segnalano il 14% di imprese attive. Federcostruzioni, offre alcuni dati interessanti ottenuti sulla base dei rapporti economici delle Federazioni iscritte: si segnala un incremento del valore economico del settore del + 1,7% nell’anno 2018 e uno del 2,3% nel 2019, risultato legato al proseguimento dell’andamento positivo del comparto residenziale e non residenziale privato e ai primi segnali positivi nelle opere pubbliche. Attualmente il comparto delle costruzioni vede 736.700 imprese attive e 1.490.000 persone occupate. A garantire la vitalità del settore sono senz’altro la riqualificazione degli immobili residenziali e del settore terziario. Le compravendite di case hanno registrato nel 2019 una forte crescita, stimando circa 603.000 transazioni (+4,1% sul 2018). Le ristrutturazioni hanno generato un valore economico di 47 miliardi di euro, con una crescita nel 2019 del +0,7%. A dare una spinta positiva al mercato immobiliare contribuiscono gli investimenti nelle nuove abitazioni, che nel 2019 sono cresciuti del 5,4%. Nello stesso anno, si assiste, inoltre, ad un aumento del 2,5% per quanto riguarda gli investimenti privati in costruzioni non residenziali. Anche per le opere pubbliche emergono dati positivi che segnalano un incremento del 2,9% in quantità.

Quali previsioni per il futuro?

Per il 2020, ANCE prevede un aumento degli investimenti in costruzione dell’1,7%. Si stima, inoltre, la permanenza di una tendenza positiva per gli investimenti nella nuova edilizia abitativa (+2,5%). Per gli investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo si prevede un rafforzamento del +1,5% e ciò grazie agli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico legati al sisma-eco bonus su interi condomini, ma anche all’introduzione del bonus facciate. Per quanto riguarda il non residenziale privato si prevede un lieve aumento del 0,4% su base annua, mentre per le opere pubbliche ANCE stima un aumento del 4% rispetto al 2019. Tale previsione poggia sulle misure contenute nella legge di Bilancio 2020, come lo stanziamento annuale (fino al 2024) di 500 milioni di euro per i Comuni e lo sblocco degli interventi infrastrutturali dovuto al provvedimento “sblocca cantieri”. Questi dati inducono ad avere fiducia sulle sorti della filiera edile, facendoci sperare in una sua ripresa. A sostegno del settore, poi, si pongono alcuni interventi promossi da realtà protagoniste nel campo, come Federcostruzioni che ha presentato alle istituzioni una serie di proposte inerenti al comparto del residenziale pubblico. Secondo la federazione il sollevamento del settore poggia soprattutto su l’export, l’innovazione e il funzionamento degli incentivi. Tuttavia, è chiaro il messaggio che la presidente della federazione Federica Brancaccio ha rilasciato in occasione della presentazione della fiera Saie 2020: «Negli anni i governi che si sono avvicendati hanno istituito una serie di strumenti per sostenere la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Mancano però la certezza sulla continuità dei provvedimenti e una disciplina omogenea che ne semplifichi e velocizzi l’attuazione».

Oltre alle legislazioni che il governo potrà impegnarsi a predisporre, non bisogna tralasciare tutte quelle iniziative positive organizzate dai protagonisti del settore con l’intento di incentivare il sollevamento dell’edilizia. Il SED: salone dell’edilizia digitale crede fermamente nel valore e nella produttività del settore e ha l’intenzione di giocare in prima linea ai fini di una risalita del comparto.

SED 2024: COSTRUIRE IL CAMBIAMENTO